Diritto Amministrativo - Contabile

Arre di attività - Diritto amministrativo - contabile


Questa branca si occupa di regolare l’organizzazione, i mezzi e le forme dell'attività della Pubblica Amministrazione, ed i rapporti tra P.A. e gli altri soggetti dell’ordinamento. A seguito dell’approvazione della legge n° 241/90, nasce un nuovo sistema di gestione dell’interesse pubblico, nel rispetto di alcuni principi fondamentali: il principio di legalità, sancito dall'articolo 97 della Costituzione, secondo il quale qualunque azione dei pubblici poteri deve trovare fondamento in una norma di legge; il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, comporta che l’attività della Pa deve essere finalizzata al raggiungimento dell’interesse pubblico e la stessa deve conformarsi ai criteri di economicità, efficacia, efficienza e rapidità; il principio di imparzialità, che si deve intendere come dovere di evitare disparità di trattamento tra i cittadini, in ossequio all’art. 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza tra tutti i cittadini; la trasparenza dell’attività amministrativa, che è una un’importante conquista. L’art. 1 della legge 241/90 si concretizza nell’ obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo (art. 3 della legge n. 241/90); pubblicità degli atti amministrativi; partecipazione dei privati al procedimento amministrativo(art. 7 legge 241/90); diritto di accesso.


L’esperienza maturata nella Pubblica Amministrazione, attraverso incarichi fiduciari e cariche pubbliche elettive ricoperte, mi hanno consentito di approfondire le tematiche seguenti: 

  - Lavori Pubblici;

  - Urbanistica, edilizia ed espropriazioni;

  - Inquinamento ed ambiente;

  - Appalti pubblici e contrattualistica della p.a.;

  - Ordinamento e gestione degli enti locali;

  - Anticorruzione e trasparenza;

  - Pubblico impiego;

  - Servizi pubblici essenziali; 

  - Commercio;

  - Diritto sanitario;

  - Legislazione scolastica;

  - Responsabilità della pubblica amministrazione;    

  - Responsabilità contabile ed amministrativa

““Che vuol dire «grande avvocato?» Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustiziautile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile è quell'avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l'udienza con la sua invadente personalità, che non annoia i giudici con la sua prolissità e non li mette in sospetto con la sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico intende per «grande avvocato».” cit Piero Calamandrei

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